Come per gli adolescenti e gli adulti, anche per i bambini la terapia è un viaggio che conduce a sé stessi. Ma se per i primi il viaggio porta alla consapevolezza e alla cura della propria interiorità, per i secondi il percorso terapeutico termina con la proclamazione al mondo del loro “essere-così”. Con i bambini il tipo di intervento che si fa è un po’ differente rispetto alla seduta classica a cui tutti più o meno facciamo riferimento. Non si può ovviamente pensare di tenere fermo sulla sedia un bambino , di conseguenza il linguaggio che si deve usare è proprio il loro. E come si fa? Attraverso il gioco, il disegno, i racconti, la fiaba ecc. Sono tutte tecniche che aiutano noi psicologi ad avvicinarci al loro mondo creativo e al loro modo di comunicare.
Non dobbiamo inoltre dimenticarci che l’intervento con il bambino deve essere supportato da un intervento che si fa attraverso i genitori. Quello di cui mi pre-occupo maggiormente quando un genitore o una coppia si rivolge a me è l’insegnargli a “sostare” accanto all’esperienza della crescita e a prendersene cura con scrupolosità e impegno. Non sempre è facile porsi alla giusta distanza, a volte si è troppo invadenti, e si finisce per opprimere i loro spazi interiori e privarli di esperienze forse dolorose, ma necessarie, oppure si sta troppo lontani, non garantendogli la sicurezza e il sostegno necessari, e inaridendo la loro vita emotiva.
Ecco le mie principali aree di intervento:
- difficoltà scolastiche
- problemi comportamentali
- aumentare l’autonomia nei bambini
- disturbi dell’attenzione
- dsa e metodo di studio
- problemi relazionali
- problemi di coordinazione motoria
- difficoltà di comportamento oppositivo/provocatorio